Fotografare un artista intento alla creazione nello spazio della galleria è un po’ come avvicinarsi a una tigre nel suo habitat naturale. Bisogna essere quasi invisibili, mimetizzarsi, “cacciare” in punta di piedi. Gli artisti, tutti gli artisti, sono schivi di sguardi indiscreti. Il loro mondo non è per tutti.
Valeria Manzoni ha affinato il suo istinto di caccia con anni di esperienza. Ha imparato a guardare restando sulla soglia fra sé e l’altro, ad allineare occhio, mente e cuore nel più breve tempo possibile, quello che basta a catturare un guizzo di genio, di rabbia, di gioia, lo sguardo complice… di un artista… o di una tigre.